martedì 14 febbraio 2012

Invisibility is an unnatural disaster



Un gruppo di mamme tunisine da ormai quasi un anno sta cercando di avere notizie dei propri figli che nel marzo 2011 si sono imbarcati fortunosamente per l’Italia in cerca di una vita più dignitosa.
Da allora non hanno avuto più contatti con i loro figli, nonostante, almeno per alcuni di loro, sono sicure che siano approdati in Italia.
Hanno scritto ai Ministri degli Esteri e degli Interni sia in Tunisia che in Italia, chiedendo loro di collaborare per fare luce sulla sorte dei loro figli. Hanno portato loro una proposta concreta e di non difficile attuazione: confrontare le impronte digitali depositate presso il Ministero degli Interni di Tunisi con quelle presenti sulle carte d’identità dei ragazzi identificati in Italia. Sono ormai mesi che manifestano assiduamente davanti ai Ministeri in attesa di una risposta.
Hanno pensato che fosse importante far conoscere la loro azione al più vasto numero di persone possibile, e hanno quindi lanciato la campagna di soldarietà “Da una sponda all’altra: vite che contano”, assieme ad alcune associazioni italiane, raccogliendo ad oggi 1.500 firme.
Dal 28 gennaio 2012 una delegazione di familiari dei ragazzi dispersi erra per la Sicilia in cerca di tracce di passaggio dei loro figli nei vari centri di detenzione e di espulsione dell’isola. Questi familiari sono decisi a restare in Italia per tutto il tempo a loro concesso, affrontando spese ingenti e grandi disagi pur di trovare qualche notizia dei loro ragazzi, sapere se sono ancora vivi, dove si trovano, riabbracciarli se possibile.

http://www.storiemigranti.org/spip.php?article995
Appello per i migranti tunisini dispersi/Appel pour les migrants tunisiens disparus/Petition for missing Tunisian migrants/Unterstützungsaufruf für die vermissten tunesischen Migranten

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