giovedì 22 marzo 2012

Il Qatar e l'offuscata informazione

Il Centro per la Libertà di Stampa (Dcmf) di Doha ha inaugurato, qualche giorno fa, il “programma per la sicurezza dei giornalisti” intitolato Ali Hassan Jaber, in onore del cameraman qatarino ucciso durante la guerra in Libia. L’iniziativa prevede la formazione dii reporter e operatori video istruendoli sulle tecniche di pronto soccorso, gestione sicura dei dati telematici e telefonici e protezione legale.
L’intento vuole essere quello di proteggere i giornalisti nel mondo arabo, tutelare il diritto di informazione fornendo ai reporter gli strumenti necessari per lavorare in scenari di guerra. Il progetto è realizzato in collaborazione con il dipartimento per i diritti umani e le libertà civili della tv panaraba al Jazeera e col Centro dell'Onu per la documentazione e l'addestramento umanitario.

Viene spontaneo domandarsi: come può un paese non democratico in cui non c'è una reale libertà di stampa, tutelare il "diritto di informazione"?

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