« Toi, M’sieur
Roumi, tu vis dans des dessins…pourquoi ? Ça te rapporte du flouze (argent) ? »
« Non !
Mais je peux ainsi dire des choses dont je n’oserais pas parler avec des mots. »
Monstres è un collettivo di artisti/fumettisti algerini, di
professione e non, che ha pubblicato una raccolta di storie brevi presentate di
recente al pubblico del fumetto algerino. Di fatto, la raccolta è frutto di
quattro incontri animati dal fumettista Etienne Schreder.
In una ventina di storie raccolte in 150 pagine, si
passano in rassegna con stili, tratti, colori e visioni diverse ma forse mai
contrastanti, i molteplici “mostri” della quotidianità, non soltanto algerina
quanto “universale”: tensioni familiari e sociali, rapporto uomo-donna,
religione che sarebbe forse troppo complesso sviscerare a parole.
La diversità degli stili e delle storie che scorrono con
acuto sarcasmo riesce ad attrarre il lettore al punto da risucchiarlo, una
pagina dopo l’altra, e farlo sorridere di fronte agli assurdi paradossi della quotidianità chiedendosi se « existe-t-il une religion à l’usage des êtres sans
foi? » (esiste una religione ad uso di chi non ha fede?) o se un uomo che indossa un tutù (e quindi rappresenta la diversità)- «parfois, j’ai envie
de me monster...» - debba necessariamente esser percepito come “mostruoso”...
Sfaccettato, denso, multiforme...quando le immagini vanno
oltre le parole!
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