martedì 9 ottobre 2012

Tok Tok

In Egitto, in cui l'arte delle storie a strisce è stata sempre confinata ad un pubblico di adolescenti, il successo di Tok Tok, il primo fumetto destinato agli adulti, non era scontato. Tok Tok è uscito alla vigilia della rivoluzione egiziana, il 9 gennaio del 2011, e il primo numero era dedicato al disegnatore egiziano Mohieddin el-Labbad, morto qualche mese prima (http://www.arabook.it/wp-content/uploads/I-libri-di-Mohieddin-Ellabbad-tabella.pdf).


L’idea era di parlare della vita quotidiana degli egiziani da un punto di vista sociale e un po’ anche politico, "di riflettere le preoccupazioni, le paure e le ambizioni degli egiziani". L’uso del dialetto egiziano, pertanto, diventava fondamentale per descrivere la società, ecco perchè il titolo Tok Tok: è così che si chiamano i piccoli taxi a tre ruote presenti ovunque in Egitto. In Tok Tok nessun soggetto è tabù, altrimenti non potrebbe essere un giornale indipendente. Ma non c’è nemmeno la volontà di scioccare nessuno: vuole solo rivolgersi ad un grande numero di persone e non soltanto "alla comunità di intellettuali del centro città".
Non è chiaro se il fumetto sia riuscito ad interessare un pubblico eterogeneo ma quel che è certo è che si può trovare a Il Cairo come ad Alessandria, coinvolgendo lettori tra i 17 e i 37 anni, che non fanno necessariamente parte dell'élite degli artisti egiziani. 
Per chi volesse saperne di più, ecco il sitoweb: http://www.toktokmag.com/index.htm

Complimenti ragazzi!

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